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giovedì 13 agosto 2015

468 - VETRINETTE

Ogni momento passato sarà più bello di uno analogo presente perché è cristallizzato, prevedibile, lo abbiamo messo nella nostra vetrinetta con sotto il centrino bianco fatto dalla nonna e ce lo rimiriamo comodamente.
Anche le persone le vorremmo così, come degli oggetti da esporre, che non ci diano pensieri ma rassicurazioni.
A ognuno attribuiamo un ruolo e delle caratteristiche che ci fanno comodo, e se esce da quel ruolo allora ha tradito la nostra fiducia, lo odiamo, gli urliamo con rabbia: Non ti riconosco più!
Ma quando mai lo abbiamo conosciuto? Abbiamo visto solo l'immagine che ci siamo fatti noi proiettando i nostri desideri, immaginandocelo come volevamo che fosse.
Se non conosciamo neppure noi stessi non diciamo stronzate pretendendo di conoscere gli altri.
Prendiamo la vita e la gente come viene e come va, senza voler trattenere niente, senza voler imporre niente, lasciandoci andare nel vento del tempo che spazza via i nostri dogmi nonché ci spezzerà se ci attaccheremo a quei dogmi.
Il tempo distrugge anche le rassicuranti vetrinette con i nostri oggetti più cari.
Se ci opponiamo ci ferma e ci cancella.
Se lo assecondiamo viaggiamo in armonia con lui.


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