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domenica 10 maggio 2020

698 - L'ULTIMA POESIA

È molto tempo
che non scrivo una poesia
o qualcosa di simile
perché mi sono perso
nella miseria
anche ora
che sono messo un po' meglio
ho ancora il cervello devastato
cerco sempre di risparmiare l'euro
o anche i centesimi,
non riesco a concentrami,
sono un reduce di guerra
con la guerra rimasta dentro
per sempre.

La vita per tanti non è
un villaggio vacanze
con ogni giorno
organizzato e sicuro
ravvivato da animatori
bellocci dal sorriso stampato
con la morte nascosta
dentro
in un tempo sospeso
di un fermoimmagine
uguale alle pubblicità.

Io non me la nascondo
ma ci danzo con la morte
e con i morti che porto addosso
ogni maledetto giorno
anche quando rido
ci sono i miei morti
che ridono con me.

In un essere umano
il sangue scorre, il cuore pompa
il corpo freme per vivere
ma la società che lo circonda
lo fa spegnere
schiavizzato
in una lenta agonia
di doveri
preoccupazioni
soprusi
consumi.

Più avanzo con gli anni
e più mi rendo conto
che è tutta una farsa
tragicomica,
completi idioti sadici
comandano
schiavizzano
uccidono
le persone migliori
più buone e più intelligenti,
mentre gli schiavizzati più beoti
sopportano e si illudono
che arrivi un qualche supereroe a salvarci.

No
non arriva nessuno,
perché il supereroe esiste
ma è un vigliacco
un pigro
un incapace

esatto, il tuo supereroe
sei tu,
ma sarai solo un cesso
finché ti caghi addosso
bloccato dalle paure.

Io sono peggio di tutti
faccio schifo
eccetera, eccetera
anche se non lo penso
a molti darebbe piacere
se lo scrivessi
così si tranqullizza
chi sa d'essere una merdaccia
e viene come al solito
a commentare
quando scrivo qualcosa
che sprona a cambiare,
meglio per loro dire
che siamo tutti uguali
senza speranze
per cui è inutile ogni
tentativo di cambiamento
meglio stare fermi
immobili
insulsi
ignavi.

Fanculo merde
mi sono distrutto la vita
andando controcorrente
e vorreste dica sono uguale
a chi è sempre stato al sicuro
grazie ai culi lappati.

Manco per il cazzo
e neanche
i vostri tatuaggi, i vostri vestiti da ribelli
vi tolgono l'aspetto da leccaculi
che percepisco.

Ecco perché non scrivo più poesie
finisco ogni volta col prendermela
con chi recita
ciò che non è.

Basta
esssere se stessi per piacermi,
anche se siete matti
brutti, grossi, piccoli, puzzolenti
ignoranti, citrulli, creduloni
ma sinceri
io vi amerò.

E comunque sta specie di poesia
fa schifo
e
ha rotto i coglioni
pure a me che l'ho scritta.