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giovedì 11 marzo 2021

martedì 9 marzo 2021

704 - Tracce di sé

Da quando ho 59 anni mi è tornata l'ansia, credo dipenda dal fatto che ho sempre ritenuto i 60 anni l'inizio della vecchiaia. Mi prende male la faccenda. Soprattutto perché ho gettato via anni, vegetando in stato catatonico, in un buco del culo di posto, provincia della provincia. 
Si aggiunge anche la stupidità umana del non rassegnarsi d'essere solo un granello di polvere, sospeso un breve attimo, nell'immensa vastità dell'universo.
Un nulla nel tempo.
Si vorrebbe lasciare una traccia di sé.
Certi sfogano questa pulsione avendo figli, perpetrando la specie, illudendosi di clonarsi in loro, diventando perciò in genere dei genitori tremendi, che cercano d'imporre ai figli la vita che avrebbero voluto fare loro. Ma mi pare di per sé una enorme cagata, dannosa, considerando il fatto che siamo in troppi su questo pianeta.
Altri invece scrivono un libro, per lasciare una traccia, che nel 99,9% dei casi non leggerà nessuno e servirà solo a uno pseudoeditore per fotter loro qualche migliaio d'euro, facendoli pubblicare a pagamento, mascherato dall'acquisto obbligatorio di un tot di copie.
Invece tutti i vecchi più intelligenti, con cui ho parlato in vita mia, avevano quasi tutti un solo rimpianto: non aver fatto più sesso.
Quindi credo che il segreto del vivere pienamente sia lo spurcellamento, tra maggiorenni ovviamente.
Insomma, per racchiudere il segreto della vita in uno slogan:
"Chiavate di più, guardate meno serie TV e fregatevene del tempo che passa."