Se apprezzate e volete offrirmi una birra o una pizza, vi ringrazio immensamente:

martedì 30 novembre 2021

710 - TROPPA SAGGEZZA

Vedo in circolazione troppe parole ricercatamente sagge, io invece cerco scemenze vere e proprie.
Meglio una scemenza consapevole che una saggezza esibita da presunti maestri.
Il mio principale pregio è anche il mio principale difetto, non bado nessuno, non rispetto gli insegnanti, i sacerdoti, i profeti e ogni dio dell'immaginario. 
Considero tutti miei pari, dal sommo presidente al più disprezzato merdaiolo. 
Per cui non venite a insegnarmi niente, sono un ignorante fiero di me stesso, ci ho messo decenni per arrivare con fatica a non capire una sega, distruggendo tutte le sovrastrutture mentali sociali e religiose, che ti inculcano da quando nasci.
Sto meglio così.
Leggo molto, soprattutto i depliant dei supermarket. 
Sono letture che mi fanno riflettere sulla vita e sulla morte.
E mi hanno fatto capire che ho più bisogno di soldi che di insegnamenti.



lunedì 20 settembre 2021

709 - NON PICCHIATE I POETI

Non picchiate mai i poeti
o aspiranti tali,
vogliate loro bene
anche se vi fanno schifo.

Si tratta spesso di gente repressa,
depressa,
un po' cessa,
dell'emarginato vituperato
che cerca un illusorio riscatto sociale
dicendosi poeta,
credendo d'insegnare qualcosa
senza aver capito nulla 
nemmeno di se stesso.

Insomma soventemente 
è gente demente, 
col poeta sii clemente
pagagli una tazza di caffè
fagli una carezza
fatti regalare il suo libro,
ringrazialo, 
anche se te ne sbatti il cazzo.

Poi col libro 
accendi il camino
nelle fredde serate invernali,
così anche i poeti potrannno essere 
utili.

Perché, come ragni sospesi nel vuoto,
ci aggrappiamo 
al filo creato dalle nostre parole.


Street art di Pejac


mercoledì 25 agosto 2021

708 - Charlie Watts

I morti non sono tutti uguali, certi quando muoiono portano via un pezzo di te. Magari non li hai mai visti di persona, ma ti hanno accompagnato per un periodo della tua vita, facendone parte.
Perciò, in ambito musicale, Fabrizio De André, Claudio Lolli, Joe Strummer o adesso Charlie Watts, hanno con sé pezzi di me. Alcune canzoni o album interi dei Rolling Stones ce li ho nel Dna. Avevo anche un libro, comprato in svendita per poche lire, sui Rolling Stones, di Roy Carr, di grandi dimensioni, con molte fotografie e la copertina cartonata rigida, lo avevo preso in un periodo orrendo della mia vita, ne ho avuto purtroppo tanti, ma in quello ero proprio in un abisso, e mi aggrappavo a quel libro per non precipitare, lo stringevo e m'immergevo nelle parole, nelle immagini, nella musica di Exile on Main St, il loro album da me preferito, che ascoltavo mentre leggevo. Mi hanno aiutato a non sprofondare, a farmi sentire meno solo insieme a loro, lungo le strade sballate della vita quando non ha più le regole che immaginavi da bambino. Se ero senza fiato, col culo a terra, vuoto dentro, mi ritrovavo negli Stones, in quelle atmosfere da anime perdute e sorrisi sbilenchi. C'era anche Charlie Watts a reggermi, a non farmi precipitare.
Ora non c'è più.
Si va avanti, con un pezzo in meno, affrontando le perdite e la tanta merda immancabile lungo il percorso della vita, ma ricordiamoci sempre: «Got to scrape the shit right off your shoes» ("Dovete raschiare via la merda dalle vostre scarpe") da Sweet Virginia.
Il nostro percorrere l'esistenza sarà migliore.





domenica 15 agosto 2021

707 - Perché

 Perché scrivere una poesia?

Per dire la mia?
Per descrivere una nascosta via?
Per far conoscere i massacri della Cia?
Perché qualcuna carina me la dia?
O perché, in fondo, è tutto un: "E così sia"?

Orgasmi e organza,
momenti vissuti, andati.

Una arancia che sfugge e rotola
percorrendo sporche piastrelle psichedeliche,
mi ricorda che gli anni migliori
vengono divorati dai giorni vuoti,
riempiti da meme&GerryScotti.

Reazionari travestiti da rivoluzionari
ripetitori del vuoto di questi tempi
cercano disperatamente di ridere
dell'ultimo scemo del villaggio globale
e se non lo conosci sei escluso
dalla distrazione di massa.

Una volta ero vivo, me lo ricordo ancora,
anche tu, anche lui,
eravamo vivi
eravamo vegeti
mentre adesso vegetiamo
io, tu, noi, tutti.

In fondo questo caos mediatico
creato ad arte
ha soffocato ogni forma di poesia.
Cazzi sempre duri, 
soldi e fighe sempre disponibili,
sempre nuove terre da devastare,
questo è ciò che importa
oggi.

Perciò penso a ieri 
e a domani.

Ma sono le 4.53,
non dormo
mi sento solo
e questo mi fa star bene.








domenica 9 maggio 2021

706 - FESTA DELLA MAMMA

Auguri mamma, ma la mamma è morta.
Pure il papà. Pure il cane. 
Tutti morti. Tutti frutti, oh rootie.
Mi è rimasto solo un vecchio gatto monocolo, 
come familiare.
Ma andiamo avanti, ma neanche tanto.
Sono stazionario, nella stazione del tempo.
Aspetto il mio treno.
Forse è gia passato, forse non è mai partito 
o forse un giorno arriverà
e forse sarò vecchio da non riuscire a salirci.
Immerso nei forse, attendo il mio tempo 
già scorso.



giovedì 11 marzo 2021

martedì 9 marzo 2021

704 - Tracce di sé

Da quando ho 59 anni mi è tornata l'ansia, credo dipenda dal fatto che ho sempre ritenuto i 60 anni l'inizio della vecchiaia. Mi prende male la faccenda. Soprattutto perché ho gettato via anni, vegetando in stato catatonico, in un buco del culo di posto, provincia della provincia. 
Si aggiunge anche la stupidità umana del non rassegnarsi d'essere solo un granello di polvere, sospeso un breve attimo, nell'immensa vastità dell'universo.
Un nulla nel tempo.
Si vorrebbe lasciare una traccia di sé.
Certi sfogano questa pulsione avendo figli, perpetrando la specie, illudendosi di clonarsi in loro, diventando perciò in genere dei genitori tremendi, che cercano d'imporre ai figli la vita che avrebbero voluto fare loro. Ma mi pare di per sé una enorme cagata, dannosa, considerando il fatto che siamo in troppi su questo pianeta.
Altri invece scrivono un libro, per lasciare una traccia, che nel 99,9% dei casi non leggerà nessuno e servirà solo a uno pseudoeditore per fotter loro qualche migliaio d'euro, facendoli pubblicare a pagamento, mascherato dall'acquisto obbligatorio di un tot di copie.
Invece tutti i vecchi più intelligenti, con cui ho parlato in vita mia, avevano quasi tutti un solo rimpianto: non aver fatto più sesso.
Quindi credo che il segreto del vivere pienamente sia lo spurcellamento, tra maggiorenni ovviamente.
Insomma, per racchiudere il segreto della vita in uno slogan:
"Chiavate di più, guardate meno serie TV e fregatevene del tempo che passa."



domenica 7 febbraio 2021

703 - PER NIENTE

Ho visto cose
che a voi umani farebbero vomitare
automobili sfrecciare come missili
nella nebbia
di stakanovisti lavoratori del buco
aghi scontrarsi con le vene
risucchi lunghe lente masturbazioni
nel tramonto di ogni utopia
nell'alba feroce da borghesia rampante
di exsognatori neotossici
disposti a bruciare vivo ogni affetto
per un po' di polvere
per dimenticare di esistere
per spegnersi lentamente
come una candela nel vento
del grasso culo di Elton John
e di tutti i tossici di lusso
lontani dai marciapiedi pisciati
dai cani e dagli ubriachi.

Forse siamo tutti soli
e abbiamo solo bisogno d'amore
ma l'amore ormai è
una merda di plastica
buona solo per gli scherzi di carnevale
e anche se trovi chi ti ama
speri tanto sia una merda di carnevale
perché quando ti abitui al peggio
il meglio fa paura
e sembra incredibile
inverosimile.

Ci stanno allevando rabbiosi
abituati alle peggiori cose
in modo che sopravvivere
a stento
sia già una vittoria
una gran conquista
e ogni colpa sarà sempre del diverso
da te,
mai tua
o nostra
noi siamo perfetti
razza eletta
razza di idioti
ma pur sempre razza
appiglio per poter appendere
le proprie frustrazioni.

Intanto i morti
sono morti
per niente.