Se apprezzate e volete offrirmi una birra o una pizza, vi ringrazio immensamente:

giovedì 19 giugno 2014

354 - SE NOI NON CI SIAMO

Non me ne importa niente di te,
di lui,
di voi, di essi.

E neanche di me.

Mi sono stancato
dell'esibizionismo
del protagonismo
dell'eroismo
dell'arrivismo
del romanticismo
del qualunquismo
e di ogni recita
nei ruoli disponibili
di questa commedia.

Le parole inutili
sono quelle già sentite
copiate
vengono ripetute
per rimanere nell'ovvio
per non essere rifiutati
per essere accettati
così
non c'è futuro
e neppure passato
c'è solo un prevedibile
presente
assente
mi commiato
senza rimpianti
proseguo
versando un sogno
in un bicchiere
rovesciato
bevendo me stesso
mi ritrovo
perdendo
la mia strada
continuo al di là
di queste tempeste
in nuvole umane
svuotate.



353 - Ascolta le lepri

Ho visto una lepre in spiaggia, era morta, portata dal mare da chissà dove, metà era ormai interrata, ancora piccola era all'alba di una vita che non ha vissuto, con l'occhio aperto sembrava guardasse e avesse avuto da comunicare qualcosa, che invece è andato via con lei per sempre.
Pochi minuti dopo, mentre tornavo, tra le dune di sabbia una lepre viva mi ha attraversato la strada, mi ha guardato negli occhi per una frazione di secondo, e come se si fosse impaurita dal mio lento vagare è scappata velocissima, nella direzione in cui stavo andando.
Due lepri in  pochi minuti, una morta e una viva, sembrava che l'intuito delle lepri volesse dirmi: se non vuoi morire corri via.
Ma essendo un uomo razionale non le ho ascoltate.
E sto morendo.



domenica 15 giugno 2014

352 - protagonisti

Dovremmo vivere per vivere, non per aderire a modelli spesso non nostri.
Basterebbe essere protagonisti della propria vita

351 - RESIDENTI

Panorami
di spenti silenzi
tra le note delle ore
e tra i dispersi sguardi
deposti sullo spartito
delle abitudini
in un paesino perso
in provincia di niente.

Noi residenti
siamo solamente unghie disperate
di corpi trascinati via dal tempo
che tentano di scalfire
i marmi degli altari
scrivendo
nel vuoto del nostro tempo:
"La vita è..."




martedì 10 giugno 2014

350 - "Pronto, chi è?" "Stocazzo!"

Avevo mia mamma e mia nonna che si addormentavano ogni sera davanti alla televisione, iniziavano guardando i peggiori programmi possibili e immaginabili, tipo i concorsi di miss in cui cominciavano a dire numeri alle nove di sera....numero 45, la numero 87, la numero 108...uscivo di casa con le palle spappolate da quella cantilena di numeri.
Tornavo dopo mezzanotte, magari era l'una e appena aprivo la porta ecco che usciva ancora quell'infernale cantilena ...numero 34, la numero 89, la numero 43...e vedevo loro due con la testa indietro, gli occhi chiusi, la bocca aperta verso l'alto, sembrava fossero morte, spesso mi avvicinavo per controllare se respiravano ancora.
A volte si addormentavano guardando le tv locali private in cui c'erano aste di mobili o tappeti o gioielli, quando tornavo di notte erano addormentate, le aste erano finite e avevano cominciato i programmi porno, la mattina dopo commentavano dicendo: "Ma che programmi fanno di notte? Che cose scandalose, oscene, dove andremo a finire."
A dire la verità delle volte quando tornavo prendevo il telecomando e glielo cambiavo io il canale mentre dormivano, sintonizzandolo sui programmi più osé, alzavo anche il volume e scappavo via, così si svegliavano con i programmi porno.
C'era poi che una volta avevo dato il numero di telefono di casa a un'agenzia di sondaggi perché dicevano che facevano dei regali in un annuncio che avevo letto, mi mandavano per posta dei questionari che compilavo io scrivendo in media una cosa giusta e un paio di stronzate, anche nei sondaggi telefonici se rispondevo io era un misto di cose esatte e stupidaggini credibili.
Mi piaceva farlo perché i sondaggi fondamentalmente mi stavano sul cazzo, è un modo di controllare la gente che non mi piaceva, facendo così avevo una base che mi poteva far affermare che i sondaggi sono pieni di risposte sbagliate e mi faceva star bene la convinzione di sabotarli.
Poi mi arrivò il regalo e faceva cagare, era un rubrichetta del telefono che te ne regalano di più belle per Natale se vai dal barbiere o a pagare l'assicurazione.
Allora cominciai a rispondere malamente per farli desistere, se mi telefonavano parlavo a stento dicendo che soffro di depressione e sono pieno di psicofarmaci, o altre volte che ero diventato alcolizzato e fingevo di parlare da ubriaco, così non mi hanno più chiamato.
Però sapevano che di sera trovavano mia mamma e mia nonna, perciò continuavano a chiamare e mandar sondaggi indirizzati a mia mamma, quelli da compilare le dicevo di darmeli che glieli compilavo, così a nome suo scrivevo cose assurde, tipo se c'era la domanda se aveva mai fatto uso di droghe scrivevo: uso solo droghe leggere e naturali come la cocaina e la marijuana, oppure sui passatempi scrivevo una cosa giusta che andava in chiesa e poi aggiungevo anche che usciva al sabato sera e beveva alcol in discoteca rientrando la domenica mattina, o che aveva fatto uso di ecstasy.
Poco dopo hanno smesso di inviarli, devono avere intuito che c'era il mio intervento sabotatore.
Però continuavano a telefonare spesso alla sera dopo cena per sentire che programmi stavano guardando, se ero a casa vedevo delle scene comiche con mia nonna e mia mamma, che mezze intontite dal sonno andavano entrambe a rispondere al telefono credendo fosse qualche parente, poiché telefonavano dopo cena di solito per sentirsi.
Una volta ero in camera mia e loro stavano al solito dormendo davanti alla tv, suonano il telefono e vado per rispondere, ma loro si erano destate sentendo suonare, hanno spento il televisore e sono andate entrambe a rispondere, anticipandomi, prende il telefono mia mamma e le chiedono se stava guardando la televisione, si vergognava a dire che alle dieci di sera si era appisolata e dice di sì, le chiedono che canale "Stavo guardando Rai uno", allora chiedono che programma stavano trasmettendo. Sento che dice sottovoce a mia nonna "Svelta, metti su rai uno e dimmi che programma stanno trasmettendo", lei va, riaccende il televisore e le dice: "Ci sono degli alberi", c'era un film ambientato in mezzo alla natura, allora mia mamma ha risposto: "Ci sono degli alberi!"
Hanno smesso di chiamarle.
Cadevano sempre anche negli scherzi telefonici, tipo quello classico che dicono che sono dell'acquedotto comunale e vogliono verificare se c'è l'acqua che arriva in casa.
Telefonano mentre stavo mangiando, mia mamma era in piedi e va lei a rispondere, sento che dice "Adesso vado a vedere se c'è l'acqua", viene in cucina ed apre il rubinetto, le dico "Guarda che è uno scherzo", neanche mi bada, glielo ridico, mi risponde seccata "Ma no, sono quelli dell'acquedotto" e va a rispondere "Sì, c'è l'acqua", la sento subito dire "Che villano" e riappendere, ritorna dicendo "Mi hanno detto, visto che c'è l'acqua, di lavarmi il culo".
Non erano stupide, avevano una loro intelligenza se ci parlavi, solo che si drogavano di televisione, rintronandosi per dimenticare le pene della vita.