Se apprezzate e volete offrirmi una birra o una pizza, vi ringrazio immensamente:

sabato 29 giugno 2013

277 - Infinito in un attimo

Estate di un tempo
in dilatati momenti
teiere d'argento e velieri nel vento
tranquilli sciacquii sui legni
parole sorvolano superfici statiche
solidi oggetti ancorati alla loro epoca
esistenze li accarezzano e scorrono
illudendosi lente
scivolando veloci
nessun freno.
Venti e oceani continuano.


martedì 25 giugno 2013

276 - il rappresentante



Apre la porta, è un rappresentante di aspirapolvere che aveva suonato.
"Non mi serve niente!" 
"Ma signora non sa ancora cosa volevo dirle."
"Ha una targhetta sulla giacca con scritto Apirapolveretop e quindi non mi serve niente."
"Ma questa targhetta è solo per non dare nell'occhio se entro nei condomini, in realtà sono un rapinatore e il bozzo che vede dalla tasca della giacca è una pistola che le buca la topa se non mi fa entrare."
Lei atterrita indietreggia, lui con decisione entra spingendola e chiudendo la porta. 
"Non ho soldi, non mi faccia del male."
"E chi vuole i soldi, io voglio corpi."
Lei impietrita lo osserva: calvo, alto, magro, completo di cotone beige con camicia azzurra e cravatta blu, occhi inquietanti, completamente neri.
"Non aver paura, ti farò star meglio e non ricorderai niente di questo incontro." Estrae una strana pistola nera con delle luci rosse intermittenti e gliela punta alla fronte, uno strano rumore e poi il silenzio. 
Lui esce dall'appartamento con la sua valigetta, mentre scende le scale pensa a quel corpo in cui aveva inoculato il ricettore, era bello, avrebbe potuto farci un giretto se non fosse serio sul lavoro, comunque era l'ultima, con lei aveva finito tutto il condominio, tutte le inquiline avevano il ricettore, i loro corpi erano a disposizione per percepire gli ordini impartiti dal telecomando, quest'anno con tutti quei nuovi corpi a disposizione, nonostante gli scandali, il sindaco sarebbe stato rieletto.

lunedì 17 giugno 2013

275 - 32 pollici di testa

Un dito in culo e uno sul telecomando,
è tutto quello di cui avete bisogno
per essere felici
nella democrazia dei grattaevinci.
Girate col Suv in debito
fingendovi ricchi e deridendo i poveri.
Sogni di gloria e di successo per tutti gli schiavi consenzienti.
Baciate i genitali ai vostri superiori,
prendete a calci nello stomaco chi soffre la fame,
e vi rilassate alla sera,
felici e contenti, mentre ridete a comando davanti alla tv.
La merda è con voi e col vostro spirito.
Andate affanculo.
Amen.

martedì 11 giugno 2013

274 - DUE GIACCHE

Con la bella stagione ho due giacche da mettermi, prese in svendita, una beige sportiva in cotone pagata 9,90 euro e una più classica a quadri grigi e blu in lino pagata 14,90 euro.
Quando me le metto mi sento un benestante. Sono un'isola di benessere in un mare di miseria.
Non ho soldi per aggiustare la macchina, per pagare le bollette, per comprarmi quello che voglio da mangiare. Ma ho le mie due splendide giacche.
Mi fanno pagare l'Irpef, l'Imu, mi fregano metà stipendio e pago più del doppio la benzina, ma se penso alle mie due giacche sento che c'è ancora del buono al mondo.
Credo che se non le avessi mi ribellerei a tutti i soprusi che devo subire.
Combatterei tutte le angherie.
Invece ho le mie giacche, potrei strapparmele, potrei perderle.
Tutto passa in secondo piano quando difendi disperato una briciola di benessere.



giovedì 6 giugno 2013