Se apprezzate e volete offrirmi una birra o una pizza, vi ringrazio immensamente:

venerdì 31 ottobre 2014

390 - autodemolizioni

Siamo al tramonto di questa storia,
siamo lamiere di desiderio
un'auto americana bordeaux metallizzato
immersa nei raggi del sole che muore
con lontane sognate palme nere controluce
e con ogni altro orizzonte
offuscato dalle nebbie dei gas di scarico.
Legati alle lamiere.
Incollati all'asfalto.
Schiacciati dai nostri sogni
più stupidi e tranquillizzanti.
Siamo l'aperitivo chimicamente colorato
in attesa del funerale.


martedì 28 ottobre 2014

389 - ammirato

Non esiste niente di tutto ciò
che credi
o che dici di volere,
neppure tu esisti
quando
lucidi la tua macchina nuova
fai la dieta, ti abbronzi
imiti i nuovi idoli
non esisti manco per il cazzo,
fidati di quanto ti dico,
se fai tutto per essere ammirato
dai poveri stronzi
diventi un sottostronzo,
un subumano,
quindi
una persona perfettamente normale
tra la peggior immondizia inutile
di questo fantastico mondo.


domenica 26 ottobre 2014

388 - FORME DI SOPRAVVIVENZA

Sopravvivo bene
solo
in quella zona cangiante
bagnasciuga
tra la sabbia della realtà
e le acque dei sogni
è
tra la veglia e il sonno
quando
quello che immagini
ti illudi di trattenerlo,
cerchi di afferrarne
almeno un lembo
che svanisce
lasciandoti
stordito, disperato, svegliato
ma con tra le dita
i profumi dei ricordi
immaginati.


.


387 - UN PUPÙTTATÀNIERE

Sono un popo' babàlbubùzizìente
le ragazze non amano farsi vedere con me
non vogliono essere al mio fianco,
mi guardano imbarazzate e schifate
al bar
quando ordino dudùe cacàffefè.

Allora non mi restano che le puttane.

Basta che io la paghi e mi sorride
e quando mi dice sensualmente
"Farò tutto quello che vuoi"
le chiedo di venire con me
e al mio fianco
guardarmi con simpatia e ammirazione
al bar
mentre ordino dudùe cacàffefè.




lunedì 20 ottobre 2014

386 - a volte

A volte vago
in luoghi abbandonati
tra le nebbie
raccogliendo
variopinti pezzi di vetro
apparentemente insensati
frammenti trasparenti
di momenti vissuti
per ricostruirmi, ritrovandomi
un Arlecchino di vetri
fragile e instabile
ma io.



domenica 19 ottobre 2014

385 - aggrapparsi ai fili

Volete difendere il padrone che vi sfrutta
e poi dire che bisogna sparare agli extracomunitari?
Volete sposarvi in chiesa
e poi farvi sodomizzare dai trans brasiliani?
Volete una nazione indipendente
e poi tenervi le atomiche americane dietro casa?
Volete sentirvi alternativi
e poi farlo tramite costosi prodotti venduti come tali?
Volete liberarvi dalla vostra schiavitù
e poi illudervi nell'ora d'aria con alcol, droghe e musica idiota?
Fate pure,
vi crederete veramente liberi,
essendo liberamente vacui e innocui.
A me avete rotto il cazzo da tempo,
vi evito per quello.
Quando vedo le strade piene
mi compro una rivista d'enigmistica
mi stendo sul divano con lo stereo acceso
e mi astraggo da tutto
quello che gli altri ritengono importante.
Ogni tanto noto
sguardi diversi
persone fuori dalle convenzioni
rare menti libere
e questo mi dà un filo
a cui aggrapparmi
andando verso un futuro.

immagine creata da andreasfinottis








sabato 18 ottobre 2014

384 - UTILITÀ

I credenti credono,
i deficienti deficitano,
i cretini cretineggiano,
gli illusi si illudono,
i lavoratori lavorano,
gli studenti studiano
e le massaie fanno la spesa,
faranno sempre la spesa le massaie,
sono state create appositamente
per guardare la televisione
e poi andare a comprare i prodotti pubblicizzati in tv.

Invece i disoccupati non fanno un cazzo
e fanno comunque schifo al cazzo a chiunque,
se vengono presi dalla tristezza si impiccano,
ma a nessuno gliene fregherà niente,
"Un peso della società in meno"
penseranno tutti dietro i discorsi di circostanza
del giorno successivo al'impiccagione;
il disoccupato verrà sepolto in un angolo,
quello incustodito
dove pisciano e cagano i cani randagi
quando si rifugiano nel cimitero.

Se non sei utile a qualcosa e a qualcuno
sarai la merda di cane sulla strada asfaltata
ma ricorda sempre che è una visione loro
non tua
perciò il segreto per un felice insuccesso
è fregarsene degli altri
e seguire chi si è.

Magari un giorno incontrerai uno sguardo randagio
e saremo in due
a camminare fuori dalle strade asfaltate.



venerdì 10 ottobre 2014

383 - domatori d'alberi

Uno splendido albero gigantesco
crescendo ha rotto il cerchio di cemento
che delimitava la sua zona
con le radici ha spostato la superficie del marciapiede.

Un anziano di quelli che guardano sempre in giro
per spiare la vita e i cazzi degli altri
è inciampato cadendo
spaccandosi la faccia e fratturandosi un polso.

La settimana dopo avevano tagliato a pezzi l'albero
al suo posto ora c'è un alberello
grande come un uomo qualunque
resterà domestico nel piccolo spazio concesso
e potranno passeggiare tranquilli
vecchi rimbambiti e bambini futuri criminali
senza pericoli, senza alberi
nel loro illusorio mondo liscio e sterilizzato
tra il migliore gas delle marmitte catalitiche.




martedì 7 ottobre 2014

382 - eravamo

Eravamo carne che corre e sangue che scorre,
ora siamo pixel e carte di credito svuotate.

lunedì 6 ottobre 2014

381 - ottobre

Autunno
foglie e facce che si staccano
volano nel vento
e si depositano sul marciapiede.
Io le calpesto
insieme ai miei pensieri
ogni passo mi ricorda
una fine e un inizio,
un ieri e un domani,
ma un oggi non lo trovo.
Sono perso
e mi ritrovo solo
in ricordi
o in speranze,
con la sensazione
che ci stiano fregando
la vita.


380 - frasi

Lei, aprendo il cioccolatino:
- Senti che bella questa frase di Confucio: Le stelle sono buchi nel cielo da cui filtra la luce dell'infinito.
Lui - Saranno buchi del culo ahahahah, e poi a me il kung fu fa cagare, è meglio il pugilato.


domenica 5 ottobre 2014

379 - La firma

- Avrai soldi, avrai sesso, avrai successo, avrai ciò che vuoi; devi solo firmare qui e fare come c'è scritto.
Lui firmò.
Divenne famoso e ricco, sodomizzava molte top model e viaggiava in posti esotici.
Un giorno però si accorse che lo avevano fregato
Guardandosi allo specchio vedeva un assegno a vuoto, e tutti incominciarono a evitarlo.

venerdì 3 ottobre 2014

378 - IL MORTO CHE CAMMINA

A quei bivi che capitano nella vita
sono sempre andato fuori strada
e ho perso tutto.

Non ho vissuto
non ho un passato,
né un presente, né un futuro.

Sono morto
a 16 anni.

Sono morto
a 26 anni.

Sono morto
a 38 anni.

Sono solo un morto che scrive
confusi ricordi
imbevuti d'alcol e psicofarmaci.

Di nascosto spio
la mia faccia al mattino
e scappo via
mentre il mio corpo vaga
senza testa
assente e cadavere
tra gente che non c'è.

Non parlarmi.

Non toccarmi.

Non esisto.