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martedì 28 maggio 2019

692 - OLIVIA

Delle volte ho fatto strade che portano in luoghi dove sembra di essere in un'altra dimensione.
Un giorno dovevo consegnare degli opuscoli a tutti i negozi di una zona e in automobile ho imboccato un lungo viale sterrato alla fine di un paese, costeggiato da vecchie case degli anni 50 o 60. Dopo un paio di chilometri si diradavano le case, stavo per fare  inversione a u e ritornare verso il paese.
Ma ho notato un piccolo negozio dalle vetrine impolverate, mi sono fermato, per consegnare  l'opuscolo.
Non si capiva neanche cosa vendeva da fuori.
Quando sono entrato ho trovato una coppia di anziani molto alti per la loro età, lui sarà stato circa 190 centimetri e lei era circa 180 centimetri, magrissimi e gentilissimi, con vestiti da pochi soldi ma portati come se fossero due nobili a una cena di gala, lui aveva i baffetti da principe e capelli pettinati all'indietro, con un vestito vecchio e logoro e un eskimo verde usato come soprabito; lei aveva una pettinatura e vestiti colorati strani, un po' alla regina Elisabetta e aristocrazia inglese. Il negozio pareva uscito da un'altra epoca, con un po' di tutto, era una merceria bazar, dove sembrava d'essere in un film in bianco e nero dei primi anni 50, ed era pieno di polvere della strada sterrata ovunque, tanto che sembravano polverosi persino loro due.
Mi hanno ascoltato, poi lui ha iniziato a chiedermi di dove sono e a raccontarmi le sue storie, di quando faceva l'operaio nei cantieri stradali, costruivano ponti e strade, finivano questi racconti sempre in maniera tragica, un cavo d'acciaio rompendosi aveva tranciato la testa a un suo collega o un altro collega era caduto nel fiume d'inverno, annegando, oppure a un altro si è rotta la sponda del camion così è stato schiacciato dal carico, morendo tra le sue braccia, mentre cercavano di liberarlo. Nel mentre ho notato che lei era andata via e ho iniziato a sospetttare che lui mi stava tenendo lì con quelle storie per qualcosa che stava preparando la moglie, avevano un qualche diabolico piano e io ne ero la vittima.
Feci per andarmene, dicendo che avevo altri giri da fare, ma lui mi disse di aspettare, che sua moglie voleva presentarmi una persona.
Non sapevo che dire.
Iniziò con un'altra storia di un suo collega caduto dall'impalcatura, ma era quasi allegra, perché con qualche mese di ospedale e dei ferri nel corpo alla fine era tornato più o meno normale; forse era il lieto fine previsto, perchè pochi istanti dopo apparì sua moglie, trascinando con una mano la fidanzata di Braccio di Ferro/Popeye.
Identica a Olivia, stesso fisico, vestiti simili e stessa pettinatura, alta come suo nonno e con un naso che sarà stato una volta e mezzo il mio, che è già enorme. Era la loro nipote, gentilissima anche lei, erano  andati a scovarla in casa per farmela vedere, avranno visto il mio nasone e avranno pensato immediatamente che tra nasoni potessimo accoppiarci, generando una prole di figli con nasi da formichieri. Oppure era un'usanza loro, avendo una nipote senza uno straccio di fidanzato e in un luogo isolato, la mostravano al primo estraneo che capitava.
Sono imbarazzato in queste situazioni, appartengono a usanze che non sono mie; impacciato le diedi la mano e mi disse il suo nome, che non ricordo, ormai per me era Olivia. Stavo per dirle che era  identica a Olivia, ma vedendola gentile e timida mi parve di esagerare, lasciai perdere.
Mi congedai in fretta, dicendole che probabilmente sarei ripassato in zona e magari ci si vedeva.
Lei mi sorrise.
Me ne andai e non ci vedemmo più.
Però spero che abbia trovato qualcuno che la apprezzi, aveva uno sguardo semplice e buono.
Probabilmente l'avrei apprezzata anch'io, se fossi un marinaio, fumassi la pipa e mangiassi più spinaci.