Mio nonno raccontava che c'era una volta una vecchia osteria in cui non c'era il bagno, si usciva per fare i bisogni tra l'erba.
In una notte molto piovosa un ubriaco per non uscire dall'osteria e bagnarsi andò a nascondersi nello stanzino dove l'oste teneva il vino e ci cagò.
L'oste se ne accorse quasi subito, allora prese il cappello dalla testa dell'ubriaco, andò a raccogliere la merda con l'interno del cappello, tornò dall'ubriaco, glielo rimise in testa calcandoglielo fin sulla fronte, poi lo spinse sulla porta e prendendolo a calci in culo lo butto fuori, sotto la pioggia scrosciante che faceva colare la merda dal cappello.
Ci raccontava storie così quando eravamo bambini mio nonno; noi bambini seduti sul muretto di recinzione sotto un enorme salice piangente, come ad assistere a uno spettacolo lo ascoltavamo e ridevamo come pazzi, mentre lui in piedi di fronte a noi con l'immancabile sigaretta tra le dita giallastre fumava, raccontava, imprecava, scatarrava, sputava e bestemmiava.
Guardavamo poco la televisione, a quei tempi c'erano solo due canali Rai, perciò era mio nonno che faceva la tv dei ragazzi, era lui la nostra Cristina d'Avena.
In una notte molto piovosa un ubriaco per non uscire dall'osteria e bagnarsi andò a nascondersi nello stanzino dove l'oste teneva il vino e ci cagò.
L'oste se ne accorse quasi subito, allora prese il cappello dalla testa dell'ubriaco, andò a raccogliere la merda con l'interno del cappello, tornò dall'ubriaco, glielo rimise in testa calcandoglielo fin sulla fronte, poi lo spinse sulla porta e prendendolo a calci in culo lo butto fuori, sotto la pioggia scrosciante che faceva colare la merda dal cappello.
Ci raccontava storie così quando eravamo bambini mio nonno; noi bambini seduti sul muretto di recinzione sotto un enorme salice piangente, come ad assistere a uno spettacolo lo ascoltavamo e ridevamo come pazzi, mentre lui in piedi di fronte a noi con l'immancabile sigaretta tra le dita giallastre fumava, raccontava, imprecava, scatarrava, sputava e bestemmiava.
Guardavamo poco la televisione, a quei tempi c'erano solo due canali Rai, perciò era mio nonno che faceva la tv dei ragazzi, era lui la nostra Cristina d'Avena.
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