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domenica 7 dicembre 2014

398 - TRASFORMAZIONI

Ero vivace,
sempre attivo e combattivo
vestivo  eccentrico
avevo idee fuori dagli schemi
ero  fuori da ogni catalogo
e spaventavo
dei ragazzini scappavano vicino alle loro mamme
dei reazionari hanno tentato di ammazzarmi
delle forze dell'ordine mi pedinavano e denunciavano,
ma gli amici mi stimavano.

Però nel passare degli anni
andando controcorrente
mi sono ritrovato solo
qualcosa si è spento
lentamente
mi sono chiuso
depresso
dentro di me
e col tempo ho assunto altre sembianze,
quelle di un timido impiegato parastatale,
di quelli sepolti in qualche ufficio inutile,
che trascorrono giorni, mesi, anni tutti uguali,
nascosti alla vita
fregandosene della vita
fregati dalla vita
attendendo di predare una pensione
tra infiniti caffè alla macchinetta,
infinite chiacchiere sul calcio
e infinite seghe sui siti porno
durante l'orario di lavoro.

Il problema più grave
è che nemmeno lavoro
e niente pensione,
sembro uno di loro senza esserlo,
un cesso completo sarei
se non che per fortuna
scrivo
qualcosa andando a capo spesso,
lo spaccio per poesia sul web
e mi considero un artista.

Il suicidio aspetta
o c'è già stato
o più probabilmente non si esiste
mai abbastanza.



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