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mercoledì 8 aprile 2015

444 - IL SORRISO STRAPPATO (racconto)

È sera, un detenuto alto e massiccio viene fatto entrare nella cella, si presenta: “Mi chiamo Giuliano Gibboni.”.
Gli altri tre già lì si presentano:
Angelo Scaramatti 5 anni e sei mesi da scontare per furto e ricettazione, Abdul Kashal tre anni e quattro mesi da scontare per spaccio di eroina, Salvo Cartosio 12 anni e otto mesi da scontare per rapine a mano armata, sequestro di persona e lesioni a pubblico ufficiale.
Giuliano appoggia la sua roba sul letto libero e si siede, lo invitano a raccontare la sua storia, comincia.
"C'era Gisella, una ragazza bella, bionda, carina, simpatica e le piaceva divertirsi
Abitando in un paesino di sabbia e pietre, tra l'afa d'estate e le nebbie d'inverno, quando usciva di casa doveva andare in uno dei tre bar che c'erano, in cui giovani  felici ed entusiasti della vita erano mischiati con anziani delusi rancorosi e con uomini di mezza età attenti a predare ogni opportunità che vedevano.
In quei tristi bar dimenticati dal tempo e dal progresso lei portava un raggio di luce con il suo sorriso magnetico, era come un allegro arcobaleno che cancellava tutte le brutture della vita e ci faceva star bene solo a vederla.
Spesso finiva la serata ubriaca facendo sesso con questo o quello, o con entrambi e altri, nel cortiletto sul retro dei bar, tra tavolini metallici arrugginiti, bidoni pieni di bottiglie vuote e ragnatele.
Dopo la stimolazione orale collettiva ai cazzi presenti, col culo su qualche tavolino si faceva ripassare dal gruppetto che c'era, per lei finiva così una serata in allegria; invece per i maschi meno aperti col cervello iniziava da lì il divertimento.
Sparlavano di lei per riempire le loro squallide giornate,
Un giorno El Boiardo mi ha preso da parte:
- Sai la Gisella, ieri sera in cinque ce la siamo trombata, anzi in quattro, c'era El Merdoso ubriaco come una bestia, non gli veniva neanche duro, aveva la bottiglia del whisky in mano e facendo finta di sbagliarsi le ha versato del whisky sulla figa, lei si lamentava che bruciava ahahahah...-
- Dovreste fare meno gli imbecilli che se si accorge di quanto siete stronzi non ve la dà più e tornate alla vostra media, morite di seghe.-
- ...lei diceva: « Ma non vedi che mi butti il whisky sulla patata,!» ahahahah...El Merdoso le fa: «Hai la patata al whisky, una specialità rara e prelibata, dovresti ringraziarmi!» ahahahah. -.
Mi sono reso conto che era come parlare con la tabella dei gelati disponibili o con l'insegna APERTO, mi sono allontanato, sono salito sulla mia Alfa e sono partito.
Sentivo le palle che si rigiravano, mi innervosiva che una ragazza così si sprecasse con degli ebeti simili, non la meritavano.
L'ho vista in lontananza, veniva verso la zona dei bar da casa sua.
Ho rallentato, abbassato il finestrino e le ho chiesto se le andava di fare un giro con me.
È salita e sono ripartito, non le ho detto dei discorsi del bar, non volevo strapparle quel sorriso allegro e gioioso che aveva, ho inserito una cassetta di Eric Clapton nell'autoradio e siamo andati a zonzo...alla fine della serata avevamo fatto l''amore e, dopo averle spiegato che ero l'unico che la amava veramente e la rispettava, le ho chiesto di sposarmi.
Ci siamo sposati in un freddo e ventoso giorno d'ottobre, lei vestita di bianco tra i risolini soffocati, io col tight e con il cilindro che mi volava continuamente via.
Siamo andati ad abitare in una casa abbandonata fuori paese che avevo comprato con i miei magri guadagni da manovale edile e restaurato durante i fine settimana.
In paese non parlavano che di noi, con odio, perché avevo portato via l'unico passatempo.
Abbiamo avuto un figlio, lei andava col passeggino per le strade del paesino tra i commenti dei paesani, l'avevano soprannominata "mamma bocchinara", mentre io ero il "gibbone cornuto", però lei aveva ancora il suo sorriso e io stavo bene solo a guardarla, perciò non ce ne importava niente degli altri.
Ma un giorno mentre passava davanti a un bar un vecchio alcolizzato si è alzato dalla sedia e le ha urlato a squarciagola: - Questa vuol fare la seria ma l'ha preso anche nel qulllo!!!! -
Tutti quelli del bar si sono messi a ridere all'unisono, lei si è allontanata ed è crollata psicologicamente, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso di merda del paese, quando sono tornato a casa l'ho trovata che stava ancora piangendo, distrutta.
Le avevano strappato il sorriso e ho capito che era per sempre.
Sono immediatamente corso davanti al bar, ho fermato l'Alfa e sono sceso accecato dall'odio, ho cominciato a menare tutti quelli che mi capitavano a tiro, ho spaccato denti, spezzato polsi, quando ho visto il vecchio alcolizzato che cercava di scappare l'ho inseguito e gli ho spaccato la testa contro il muro.
Tre persone, compreso il vecchio alcolizzato, a causa delle percosse sono morte, per cui ora mi trovo qui in carcere, con 19 anni e mezzo da scontare.".
Salvo Cartosio per mettere il nuovo arrivato al suo posto e fargli capire chi comanda fa la battuta: “E tua moglie bocchinara che fine ha fatto?”.
Un pugno più veloce della luce e più potente di un uragano lo colpisce in pieno volto, tra un fragore di ossa rotte cade steso a terra, senza segni di vita.
Gli altri due lo tastano
Angelo: “È  morto.”
Giuliano: “Meglio così, una merda umana in meno, domani mattina direte che è caduto di faccia dal letto o fate la stessa fine. Ah, al mattino uno di voi mi preparerà la colazione e l'altro mi sveglierà succhiandomi delicatamente il cazzo, i ruoli divideteveli voi.”.
Giuliano Gibboni si mette in branda facendola scricchiolare con il suo peso e si addormenta quasi subito, cercando di trovare nei suoi sogni il sorriso strappato e scomparso di Gisella…e rimane a cercarlo per sempre, con un rudimentale coltello in petto.
Angelo e Abdul mentre dorme lo accoltellano a morte e sistemano i due cadaveri in modo che sembri una rissa tra loro due,
Poi sbattono sui mobili, fanno fracasso, finché non arrivano le guardie, si trovano davanti agli occhi la rissa con i due cadaveri e ci credono.
Nel paesino si tramanderanno di generazione in generazione questa storia, della mamma bocchinara e del gibbone cornuto morto in carcere, mentre il vento continuerà a soffiare la sabbia tra le pietre e ogni speranza di miglioramento se la porterà via con sé, per sempre.






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