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domenica 23 dicembre 2012

244 - Un regalo meraviglioso



Amelio era nato poverissimo, per Natale non gli facevano regali, i suoi genitori gli dicevano che i regali glieli avrebbe fatti trovare la vita se si impegnava nello studio e nel lavoro, e in casa a ricordare che era il periodo natalizio c'era solo un alberino in plastica con qualche pallina sormontato da un puntale spuntato.
Passò il tempo, studiò con mille sacrifici, si trovò un lavoro da impiegato, il proprietario era severo, feroce nei modi, ma alla vigilia di Natale nonostante dicesse che la ditta era in difficoltà convocò tutti i dipendenti e regalò un meraviglioso pacco di Natale a ognuno.
Era un pacco grande, bellissimo, in carta lucida rossa con stelle gialle che brillavano, tenuto legato da un nastro giallo oro.
Amelio era senza fiato, gli batteva il cuore all'impazzata, era il primo regalo della sua vita, tremava dall'emozione mentre lo portava a casa, lo mise sul tavolo, i suoi genitori saltellavano e gridavano entusiasti come dei bambini nel vedere una meraviglia simile.
Si misero a cenare con il pacco in mezzo al tavolo, mangiavano entusiasti all'idea del regalo, poi aspettarono con ansia la mezzanotte per aprirlo.
Allo scoccare della mezzanotte Amelio si alzò e cominciò ad aprirlo con le mani tremanti mentre i genitori seduti guardavano e fiatavano emozionati emettendo vapore nell'aria fredda dell'appartamento, tolse il nastro, tolse la carta, trovò una scatola in cartone, la aprì e restò a bocca aperta senza dire una parola.
C'era il contenuto della sua scrivania con un biglietto: "Mi trasferisco all'estero dove lavorano di più e mi costano di meno, siete tutti licenziati, buone feste e andate in culo branco di pesi morti".
Scoppiarono tutti a piangere, lacrime di una vita di amarezze per raggiungere piccole sicurezze che crollavano.
Poi suo padre si alzò traballante dalla sedia e tra i pochi denti che aveva disse: "Però fino a mezzanotte abbiamo passato un bel momento, comunque Buon Natale!"
Amelio perse ogni controllo, sferrò un pugno in bocca a suo padre togliendogli un paio di denti, rovesciò il tavolo, prese una sedia e sfondò la finestra, sua madre si gettò addosso tentando di bloccarlo, la colpì con una gomitata al mento e saltò fuori dalla finestra.
Atterrò sull'albero di Natale in giardino dei vicini del piano terra sfasciandolo, si sollevò e corse via, nessuno lo vide più.
Dall'anno successivo in quella zona cominciarono a verificarsi spesso misteriose aggressioni a sprangate ai Babbi Natale.


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