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mercoledì 25 maggio 2011

24 - GATTI E TAMARRI

Occhi sull'asfalto distanti un paio di metri, budella e sangue, pezzi di carne e pelo. Eri il mio gatto, ti hanno sbudellato.
Un tamarro demente schifoso con una macchina nera dall'assetto ribassato mi han detto.
Mi han detto avevi attraversato la strada tu, però sicuramente lui andava forte.
Se scopro chi è lo gonfio, anche se è un palestrato di merda gliene do ancor di più, venti anni di arti marziali gonfio tutti gli stronzi che voglio, nessuno mi rompe il cazzo, nessuno.
Odiosi tamarri, con quelle macchine che sembrano spazzaneve, con quella musica stupida sempre a palla, sempre soli e se avete una ragazza ha occhi fissanti il vuoto come una bambola gonfiabile, parlate per ore di cerchi in lega per la vostra macchina assurda, non vi sopporto, e proprio uno di voi si è azzardato a spappolarmi il gatto, lo spacco, lo distruggo, maledetto inutile tamarro.
Proprio il mio gatto, tu sì che eri bello elegante capivi tutto, sto parlando e sei morto, sto parlando da solo, eri l'unico che ascoltava sonnecchiando i miei discorsi...l' unico...unico...mi manchi, domani vado alla protezione animali a prenderne un altro...un altro che mi ascolti.

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