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domenica 11 settembre 2016

576 - Rock progressivo, punk, new wave e il problema delle caccole

Quando vedo Roberto Saviano che parla mi distrae, non sta mai fermo, si tocca il naso, si gratta la pelata, si mette le dita in bocca, negli occhi, nelle orecchie, ecc...e facendo così mi ricorda un venditore di elettrodomestici che conoscevo.
Se andavi nel suo negozio e ti spiegava come funziona qualcosa era uguale, solo che era in versione meno soft, lui era molto più hard.
Aveva un aspetto trasandato, sui sessant'anni con barba e capelli lunghi, sembrava un povero disperato senzatetto anche dal modo in cui era vestito, persino i colori dei vestiti sembravano opachi, coperti di polvere, era un allevamento di acari semovente. Aveva il negozio pieno di santini e crocifissi, era un cattolico praticante, ma dedito al culto sozzonista.
Mentre spiegava si toglieva gli occhiali con le lenti fumé marroni e con aria pensierosa alternando i pollici si puliva le croste degli occhi, poi si rimetteva gli occhiali ma poco dopo si infilava la punta del pollice e dell'indice nelle fossette del naso per rovistare le caccole vicine all'uscita nasale, finita la parentesi caccolista passava nelle orecchie scavando con l'unghia appositamente lunga dei mignoli dentro, per estrarre il cerume, poi stringeva le mani a pugno per raccogliere le forze e spartire equamente sulle dita e nella mano il raccolto; a volte tornava indietro, dalle orecchie al naso agli occhi, traslocando le varie secrezioni corporali, per cui una eventuale ispezione poteva trovargli delle caccole del naso nelle orecchie o del cerume nel naso o un mix di tutto attaccato alle ciglia degli occhi.
Quando aveva finito si grattava lungamente con le dita i peli della barba, imboscandoci i residui scovati. Chiudeva la spiegazione pulendosi con pollice e indice destri i lati della bocca e porgendoti immediatamente dopo la sua mano destra.
Io avendo subito notato con altri che mi precedevano questo suo atteggiamento avevo imparato, quando sentivo stava per chiudere il discorso mi allontanavo repentinamente, fingendomi interessato a qualcosa, poi, mostrando una certa fretta, prendevo la direzione dell'uscita ringraziandolo della spiegazione e salutandolo con un cenno della mano, da lontano.
Probabilmente si sarà chiesto perché ero sempre di fretta.
Però una volta mi ha fregato, mi sono voltato per allontanarmi ma dietro aveva spostato le lavatrici chiudendomi la solita via di fuga, non passavo, ero intrappolato!
Mi ha teso la mano... l'ho stretta.
Sono uscito senza mettermela nemmeno in tasca e sono entrato in un bar poco distante, andando dritto al bagno a lavarmela.
Probabilmente sarò un po' troppo schizzinoso, ma non mi entusiasma girare con la mano sporca di caccole e residui corporali vari di un cattolico, e neppure se fossero degli appartenenti ad altri culti religiosi mi entusiasmerebbe la faccenda.
Inoltre alle caccole va giustamente posto un limite, perché hanno una vita propria, si incollano ovunque e viaggiano nello spazio e nel tempo, ho visto con i miei occhi caccole del naso attaccate a banconote, tra la pagine di un libro preso in biblioteca, attaccate sulla tasca destra posteriore dei calzoni bianchi stretti di uno che voleva fare il figo, attaccate a dischi dei Genesis.
Ecco, i Genesis credo siano la rock band preferita dai rovistatori di caccole più accaniti così come il rock progressivo sia il loro genere musicale preferito, con quelle lunghe canzoni sognanti tra il rock, il jazz e la musica classica, che sono l'ideale per abbandonarsi allo scaccolamento senza limiti.
Anche i punk, notoriamente opposti e nemici dei seguaci del rock progressivo, con brani brevi in cui contava più l'energia trasmessa che la tecnica esibita, mentre ascoltavano la musica non avevano molto tempo per scaccolarsi ma nelle pause ne ho visti molti scaccolarsi in pubblico, come per dimostrare un anticonformismo anche alle regole dell'igiene e del buon senso.
Sarà anche per questo che io mi sento new waver più che punk, pur avendo condiviso lo spirito sovversivo del punk degli albori, uno spirito che infatti è traslocato subito nella new wave innovativa e imprevedibile, mentre il punk perdeva questo spirito iniziale uniformandosi a certi canoni e diffondendosi su larga scala.
Quindi è meglio la new wave, anche perché i new waver non si scaccolano mai in pubblico.



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