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mercoledì 28 novembre 2018

684 - VUOTI NATALIZI

Oggi
Natale straccia le palle
oltre un mese prima.

Manca l'aria
nel sottovuoto quotidiano
pieno di infiniti
impulsi agli acquisti
e accadimenti inutili.

A volte sento la mancanza
di una compagna di vita
di un'isola da naufrago
di un'ancora di salvezza
di un periscopio sessuale
per viaggi siderali
dentro di noi
e fuori dallo schifo
che ci opprime.

Ma  mi pare
una stupida illusione
l'ora d'aria dei servi
l'ago in vena del tossico
la testa chinata della rassegnazione
di chi ha perso la propria vita
e riesce a ripetere, ossessivamente
solo la mantrica svuotata parola
amore
per non sentirsi morto
per non cagarsi addosso
dalla paura
di vedere in faccia la realtà.

Tuttavia in fondo ci facciamo tutti
di qualcosa,
siamo tutti da sert
e io mi sento morire dentro
ogni giorno di più
sono stanco
di faticare a tirare avanti
tra idioti e bollette da pagare
sono solo
un cumulo di carne
che inizia a deteriorarsi
su questo pianeta
e che ha perso
ogni treno possibile.

Voglio andarmene
in un'altra dimensione
divergente
senza denaro
e stupide maschere
azzerandoci
tornando puri come da bambini
quando si parlava per ore
della vita e dell'universo
guardando le nuvole
finché le mamme non ci chiamavano
a cenare
ma sapevamo che c'era sempre un domani
magari migliore.

Ora invece ci sono dei tristi natali
che riempiono il nulla
e rompono i coglioni
già due mesi prima.






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