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venerdì 15 febbraio 2013

256 - VECCHI LIBRI DI POESIE




Libri di poesie di poeti sconosciuti, sembrano bottiglie che hanno navigato il mare della vita con dentro un messaggio, lo raccolgo, ne apro uno, sono persone comuni in gran parte, qualche amico di mio padre che lo ha scritto e lui lo ha comprato, adesso li ritrovo io in un angolo, persi e dimenticati come sono perse e dimenticate le esistenze di coloro che li hanno scritti, non so se sono vivi o morti, probabilmente hanno avuto dei figli che neanche lo leggeranno se hanno qualche copia del libretto in casa.
Mentre io leggendoli posso conoscere chi era l'autore più di quelli che gli vivevano accanto, riesco a capire meglio cosa aveva dentro quel corpo che è transitato su questo pianeta, le sue sensazioni svanite nel tempo sono qui nelle mie mani.
È come quando vivi dei momenti con una persona e questa dopo muore, sparisce e rimani solo tu a conoscere quei momenti, quelle parole, quelle riflessioni, quello che c'era dentro quel corpo.
Ecco, forse è tutto lì, i corpi sono libri di poesie chiusi che se non fanno vedere i pensieri che contengono nessuno li saprà, avranno viaggiato vanamente.
Siamo tutti polvere di cielo che appare un attimo e ritorna invisibile.
Ho dei pensieri di persone che svaniranno se non li leggo.

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