Amo i poeti folli
falliti
rotolano
nella polvere
dietro lo scenario
felici
come ubriachi solitari
nei luna park spenti.
Mentre odio
i poeti che si suicidano,
mi sembrano prigionieri
succubi
in gabbie mentali
accettate, soffrendo.
Rispetto, solamente,
chi si prende tutti i calci
in faccia, dati dalla vita
e ride, delira e ride
abbracciato a un cane randagio
dietro le luci spente
dentro la notte
con le scarpe rotte
pieno di botte
con persino le palle cotte
per far queste rime scemotte.
Se segui te stesso
finisci nel cesso
poiché siamo cumuli di stronzate
imposte dalla nascita,
quindi meglio essere un nulla
vagante.
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